Wondering People: la piattaforma digitale che rende l’arte accessibile
Che Sophie Merrell avrebbe finito per lavorare nel mondo dell’arte era più o meno un fatto predestinato. Dire che ce l’ha nel sangue è dir poco: sua madre è commerciante d’arte, suo padre un editore di libri sull’arte e il suo padrino e la sua madrina sono artisti. Eppure, dopo aver lasciato l’università di Edimburgo nel 2017 (dove studiava antropologia ma organizzava mostre d’arte nel tempo libero) all’inizio del 2018 si è trasferita ad Amsterdam per lavorare in post-produzione.
“Non era un lavoro particolarmente creativo”, afferma Merrell con una risatina ironica. Ma si è dimostrato alquanto provvidenziale, perché è qui che ha conosciuto e ha stretto amicizia con Isabella Rothman. “Quando sono stata operata di appendicite nel 2019, sono dovuta rimanere a letto per tanto tempo e Isabella si è presa cura di me. È stato allora che ho pensato: ‘Dobbiamo fare qualcosa insieme’”. Quel qualcosa è Wondering People, una piattaforma curata che mostra le opere di artisti non celebrati. “Ci è venuta l’idea di riunire artisti di ogni sorta di diversi paesi e background”, spiega Merrell. “Volevamo sostenere realmente questi artisti, incoraggiare i giovani ad acquistare arte e rendere le cose molto più accessibili”. Questa idea di accessibilità in un mondo afflitto dalle accuse di elitismo è un argomento pressante per Merrell. “Prima che gli artisti vengano accettati o rappresentati da una galleria, devono avere un CV di mostre alle spalle. È quasi impossibile mettere piede in questo mondo”, aggiunge.
La commercializzazione delle opere d’arte e la pressione di scovare nuove stelle nascenti è qualcosa che Merrell ammette di avere difficoltà ad accettare, ma non è un peso che intende scaricare sul novero di artisti di Wondering People. “A chi spetta decidere se un artista avrà un grande successo oppure no?”, afferma con una leggera nota di esasperazione. “Selezioniamo gli artisti da fiere d’arte, scuole d’arte o perfino da Instagram, perché pensiamo che le loro opere siano davvero valide. Naturalmente, vogliamo che loro (e la nostra attività) abbiano successo, ma l’idea di scovare la grande novità del momento non è qualcosa che ci interessa”.
Funmi Fetto è direttrice editoriale globale di Service95 e collaboratrice di British Vogue
Isabella Rothman, Sophie Merrell (2023), Lottie Hampson; Seen (2023), Edwina Longe; Clash (2022), Barney Curran; Strawberry Cheesecake (2022), Zach Zono; Spouted Vase (2023), Ali Hewson; Varanasi (2017), Sophie Merrell; Growing Pains (2022), Anyaa Dev; Rinella (2022), Sophie Merrell; Your Creation (2023), Edwina Longe. All © Wondering People
