Salute mentale degli uomini: una retorica da cambiare
Crescendo negli anni ’90 e nei primi del 2000, ho abbracciato l’idea che concentrarmi sulla mia salute mentale fosse un lusso che non potevo permettermi. Pensavo: “C’è gente che sta molto peggio, di cosa dovrei lamentarmi io?”. Da sempre, la società non presta molta attenzione alla salute mentale degli uomini, ed è proprio per questo che ne stiamo parlando adesso. Gli ultimi anni sono stati tosti per tante persone, e di conseguenza assistiamo a un aumento dei problemi legati alla salute mentale in tutto il mondo. In quanto uomo di colore, fa male sapere che il tasso di suicidio tra i giovani neri stia aumentando più di qualsiasi altro gruppo etnico. L’attenzione verso la salute mentale è essenziale per tutti: uomini, donne, queer, persone non binarie, ecc. Per me che soffro di disturbo bipolare di tipo II, è una priorità assoluta lavorare con le organizzazioni che si battono per destigmatizzare la malattia mentale, e lo scorso anno sono infatti diventato ambasciatore della NAMI (National Alliance on Mental Illness – Associazione Nazionale delle Malattie Mentali). Per questo è un grande onore per me curare i prossimi due numeri sulla salute mentale degli uomini per Service95.
Lo scopo di queste storie è contribuire a facilitare il dialogo e, in definitiva, apportare un cambiamento in relazione alla salute mentale degli uomini. Tra i contributi troviamo quello dello scrittore e poeta Ocean Vuong, che sfida le norme sociali attraverso il suo lavoro con introspezione e grazia magistrali; Salman Toor, le cui opere pittoriche offrono uno sguardo affascinante sulla vita quotidiana di uomini queer di colore – intime suggestioni espresse con una maestria e uno stile unici – e della dottoressa Kathleen St Louis Caliento (mia sorella maggiore!), la cui vita è dedicata ad aiutare gli altri; in quanto CEO di Cara Collective, si impegna insieme al suo team a fornire alle persone gli strumenti per emergere dalle conseguenze della povertà, avendo la certezza che esista un legame intrinseco tra disoccupazione e salute mentale.
Nel numero della prossima settimana Mark Ronson, il prolifico produttore che ci ha regalato alcune delle canzoni più famose degli ultimi 20 anni, parla in esclusiva con noi della sua lotta contro il disturbo di panico. In evidenza ci sarà anche Sahara Longe, una giovane artista dal tocco magico, che sta guadagnando grande popolarità con i suoi dipinti figurativi in cui crea personaggi maschili che ci parlano, esplorando umori che ci mettono in connessione e svelano verità celate su noi stessi.
Ma, naturalmente, c’è ancora tanto da fare. Tutti abbiamo background, doti e ostacoli unici, ma nel nostro profondo c’è un’energia che ci connette in modi che ancora non abbiamo compreso appieno. Credo che raccontare le nostre storie sia una parte importante di questo processo. Ecco cinque libri che mi hanno aperto la mente a nuove prospettive...
Glenn Lutz
- Mama di Terry McMillan
- Brevemente risplendiamo sulla terra di Ocean Vuong
- La misura di un uomo: un’autobiografia spirituale di Sidney Poitier
- Nato fuori legge di Trevor Noah
- Colloqui con sé stesso di Marco Aurelio