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Issue #052 Come lavoro... Michèle Lamy
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Issue #052 Come lavoro... Michèle Lamy
A street style shot of Michèle Lamy and a black and white portrait of her wearing head-to-toe black Michèle Lamy, Danielle Levitt; Acielle/Styledumonde.com; Lucy Jones

Come lavoro... Michèle Lamy

Nella nostra serie in cui esploriamo le cose, i luoghi e le persone che ispirano la vita lavorativa dei creativi, la giornalista Marie-Claire Chappet parla con l’instancabile e poliedrica artista di tutto, dalle sue ispirazioni artistiche ai migliori consigli di carriera che abbia mai ricevuto.

Come si potrebbe iniziare a descrivere Michèle Lamy? Questa creativa settantenne ha vissuto una miriade di vite, ognuna più affascinante dell’altra. Nata in Francia, ha lavorato come avvocato difensore negli anni ’60 e ’70, per poi reinventarsi ballerina di cabaret. È stata guru della moda e ristoratrice a Los Angeles, ed è un’icona a tutti gli effetti con i suoi caratteristici tatuaggi e il suo stile unico. Oggi, questa artista poliedrica, che si divide tra Parigi e Los Angeles, è meglio conosciuta per le sue opere di design realizzate insieme al marito Rick Owens, e i suoi pezzi di arte, moda, gioielleria e arredamento. 

Questa donna eclettica e incredibilmente unica nel suo genere ha parlato con Service95, davanti a una tazza di tè e a una sigaretta, dei suoi rituali, dei suoi sogni e del suo amore per il caos creativo... 

Image of Michele Lamy sitting in sofa at Chateau Marmont, Los Angeles
Michèle Lamy, Chateau Marmont, Danielle Levitt

I suoi rituali lavorativi... Ho sempre pensato di non voler essere quel tipo di persona che aspetta le vacanze o la pensione. Faccio in modo di apprezzare il mio lavoro. Vivo e lavoro principalmente tra Los Angeles, Parigi e l’Italia. Al quinto piano [dell’edificio] in cui abitiamo a Parigi c’è un grande bagno con un hammam in cui vado ogni mattina per iniziare la giornata, seguito da una sigaretta e una tazza di tè. È qui che mi vengono tutte le idee. A Los Angeles vivo in un bungalow a Chateau Marmont, che si affaccia su un giardino e una piscina. Anche qui trovo tante idee perché al mattino non c’è nessuno. È un luogo tranquillo e meraviglioso. A colazione mangio sempre un uovo alla coque.

Images of a Chateau Marmont Bungalow and the poolside
Chateau Marmont, Los Angeles; Oeuf Á La Coque

La musica che ascolta mentre lavora... Non mi piace il silenzio, ma inizio sempre la giornata senza musica. Quando inizio [a lavorare a] qualcosa, mi piace ascoltare la radio su internet, di solito quella francese. Per me deve essere musica techno, senza testi, e non deve essere un artista o un brano che mi prende altrimenti non riesco a concentrarmi. 

image of Jean Luc Godard and charcoal drawing of Langston Hughes
Jean-Luc Godard; Langston Hughes, Alamy

Le sue ispirazioni artistiche... Adoro Jean-Luc Godard ed è a causa sua che ora fumo così tanto... perché è scomparso [di recente]. Le voci mi ispirano; Bob Dylan è fondamentale in questo senso, [così come] le opere di Langston Hughes. Ma la vera musica per me era la voce di Gilles Deleuze. C’era seduzione nelle sue parole quando mi parlava. Era come cavalcare le onde. 

Catwalk looks by designer Rick Owens
Rick Owens, Owenscorp

La sua divisa da lavoro... Ovviamente indosso Rick Owens, ma non credo nell’abbigliamento da “lavoro”. Credo nell’abbigliamento da palestra e da boxe, e credo che l’energia cambi a seconda dei capi che si indossano, ma mi piace qualcosa che posso indossare tutto il giorno per ogni occasione. 

Images of LAMYLAND perfume by Rick Owens and Sables by Annick Goutal
Sables, Annick Goutal; LAMYLAND, Rick Owens

Il suo profumo distintivo... Al momento è il profumo LAMYLAND di Rick Owens, su cui stiamo lavorando già da un po’ di tempo, ma in generale mi piacciono i profumi che sanno di sole e di piscio di cammello. Mi piace andare nei suk dei profumi di Dubai, che sono splendidi. Adoro anche Sables di Annick Goutal. L’odore è qualcosa di molto importante, è molto evocativo e sa sempre ricordarti un momento particolare. Il mio odore è su tutti i miei vestiti, è così che riconosco il mio maglione da quello di Rick! 

Sahara, Morocco, Tomáš Malik

Il suo amore per i viaggi... Mi piace essere nomade, come i berberi, ed è per questo che uno dei miei luoghi preferiti è il Nord Africa. Ma amo anche Londra, adoro vivere lì. Penso che il mio accento sia una maledizione, perché penso in inglese ma quando parlo ho un fortissimo accento francese! Al momento sono entusiasta dei miei viaggi in Giappone; sto collaborando con l’artista Ryoji Ikeda, che è incredibile, e sono innamorata della cultura giapponese. 

Image of light installation by Japanese artist Ryoji Ikeda
Ryoji Ikeda, Test Pattern, Alamy

Il consiglio migliore sulla carriera mai ricevuto... Mi sento molto a mio agio con quello che sto facendo ora, ma per molte persone potrebbe sembrare caotico. Credo che il miglior consiglio sia stato quello di seguire la mia strada ma di assicurarmi che il mio spirito fosse in grado di vedere una pagina bianca e dire: “Cosa possiamo creare qui?”. Mi piace il caos. Se non facessi il mio lavoro, pensi che potrei fare il neurochirurgo? No, penso che sarei una nomade nel deserto, una che racconta storie sul cielo.

Marie-Claire Chappet vive a Londra e scrive su temi relativi ad arte e cultura. Collabora anche con la rivista Harper’s Bazaar

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