Come lavoro... Elif Shafak
Nella nostra serie in cui esploriamo le cose, i luoghi e le persone che ispirano la vita lavorativa dei creativi, Marie Claire Chappet incontra la scrittrice Elif Shafak
La premiata romanziera e attivista Elif Shafak riesce a creare mondi immaginari e intensi, ed è anche un’irriducibile sostenitrice del cambiamento. La scrittrice turca-britannica, che è nata in Francia, è cresciuta in Turchia e vive a Londra, ha scritto 19 opere tra romanzi e saggi, tra cui il recente libro L’isola degli alberi scomparsi in lizza per il Women’s Prize. È un’aperta oppositrice dell’attuale regime turco e una fervente fautrice della liberazione femminile. In questo articolo parla a Service95 dello scrivere in bar affollati, delle superstizioni e del suo amore per il death metal.

Condizioni di lavoro… Lavoro sia a casa che in bar affollati. È un’abitudine che ho preso a Istanbul, dove mi piaceva lavorare in piccole panetterie circondata dall’odore del pane e del borek. Non riesco a lavorare in spazi estremamente curati, ordinati e sterili in cui regna il completo silenzio, perché mi rendono nervosa. Mi piace sentire i rumori della città o i suoni della natura. [A Londra] mi piacciono le caffetterie a Portobello Road e a Borough Market. Tutti dovremmo passarci più tempo, sono posti bellissimi. [Mi piacciono le pasticcerie come] Karaway e Bread Ahead, e Borough Olives per le olive.

Musica… Quando lavoro di solito ascolto death metal melodico, industrial metal, Viking metal e metalcore. La gente resta sempre sorpresa che una donna turca di mezza età ascolti questo tipo di musica! Ma ho sempre adorato l’heavy metal: Lorna Shore, Arch Enemy, Nightwish, Opeth, The Halo Effect, Amon Amarth e la band metal ucraina Jinjer sono particolarmente favolosi.

Viaggi… Il bello di viaggiare è che ci fa conoscere culture e luoghi molto diversi da quelli da cui proveniamo. Ci fa rendere conto di quanto siamo simili come esseri umani, da oriente a occidente, quanto siano simili le nostre gioie e i nostri dolori, le nostre storie e i nostri silenzi. Da San Sebastián alla Sicilia, da Petra a Salonicco, da Montreal all’Arizona fino a Damasco, ho imparato tantissimo dai miei viaggi.

Apprendimento e ascolto…Mi piace imparare da numerose discipline: storia, archeologia, filosofia e scienze politiche, ma amo anche leggere i libri di cucina e i romanzi a fumetti. Non credo esista una distinzione tra letteratura colta e non colta. A chi spetta fare questa distinzione? Mantenere una curiosità infantile dovrebbe sempre essere al cuore della letteratura. Mi piace anche ascoltare la radio e i podcast: potrei camminare per ore mentre li ascolto. Tra i miei podcast preferiti ci sono Where Should We Begin?, The Guilty Feminist, How To Fail e The Rest Is Politics di Esther Perel e In Our Time di Melvyn Bragg.

Ispirazione… Se ho bisogno di motivazione creativa, faccio una passeggiata lungo il Tamigi a Oxford o a Londra. Siamo fatti di acqua e nulla ci parla nel profondo come l’acqua. Sono cresciuta con una nonna “dell’est” molto tradizionale e superstiziosa che parlava con l’acqua. Vederla conversare ogni giorno con una tazza di acqua mi è rimasto impresso.

Cultura… Adoro i film, le mostre, il teatro e i musical. Di recente sono andata a vedere Orlando al Garrick Theatre di Londra interpretato da Emma Corrin. È stato favoloso. Poi non smetto mai di leggere quando lavoro. Ci sono tanti libri che non mi abbandonano mai, ma ci sarà sempre spazio per Masnavi di Rumi e Foglie d’erba di Walt Whitman.

Moda… A volte trascorro intere giornate in pigiama a leggere e a scrivere. Indosso molti capi neri, ma mi piacciono gli accessori colorati, soprattutto con turchese e lapislazzuli. E i grossi anelli d’argento! A Istanbul vado sempre al Grand Bazaar a trovare dei vecchi argentieri che conosco. Mi piace un sacco chiacchierare con loro. Apprezzo molto le creazioni del designer di gioielli turco-armeno Sevan Biçakçi. E mi piacciono i profumi unisex associati ad alberi, acqua e montagne. Creed ha alcune fragranze per cui vado matta.

Migliore consiglio di carriera… Quando sei una donna cresciuta in una cultura patriarcale, ti senti continuamente dare dei “consigli di carriera” da persone che ti guardano dall’alto in basso, cercano di sminuirti e vogliono metterti al tuo posto. Questa gente inizia ogni frase spiegandoti cosa non puoi fare e chi non puoi diventare. La cosa più saggia che ho imparato negli anni è di non ascoltare i cattivi consigli.
Marie-Claire Chappet vive a Londra e lavora come giornalista specializzata in arte e cultura. Collabora anche con la rivista Harper’s Bazaar